lunedì 4 marzo 2013

Il centrosinistra non l'ha presa molto sportivamente e non ha capito che il problema è Bersani

Il centrosinistra non l'ha presa sportivamente. Dagli uffici del Nazareno ai sostenitori che si arrovellano su Internet, è tutto un fiorire di accuse nei confronti dei grillini, di chi ci ha creduto, di Santoro, di Travaglio, di Berlusconi e degli italiani idioti che ancora lo votano, degli illusi che hanno preferito il "giustizialista"  Ingroia. Poi ci sono quelli che hanno votato sempre a destra (mica perché sono idioti, ma perché hanno fatto carriera grazie alla loro etichettatura politica o perché grazie a quello schieramento continuano allegramente a non pagare il dovuto sui loro ingenti patrimoni) che guardano dall'alto verso il basso, come se il Pdl non avesse perso sei milioni di voti dopo cinque anni passati al governo con una maggioranza che un tempo si sarebbe definita bulgara, sperando in qualche ripescaggio stile governo di unità nazionale.
L'impressione è che proprio non si sia capito nulla di ciò che è successo.
Personalmente mi fa molto ridere la supponenza di qualche addetto ai lavori, che prende in giro la pur innegabile ingenuità dei neoeletti del Movimento 5 Stelle. Perché poi sono le stesse persone che non si sono mai stracciate veramente le vesti di fronte a personaggi inqualificabili ben peggiori. Ne conosco un bel po' di gente così e sono in evidente stato confusionale, non perché freghi loro qualcosa del futuro del paese, ma perché sentono minacciata la loro posizione personale (dalle poltrone agli strapuntini).
Mentre in un hotel di Roma sfilano i grillini nel corso di una breve cerimonia di presentazione interna, stridono le immagini di Bersani, che ieri da Fabio Fazio (uno dei tanti organici del Pd, costi quel che costi), ha dimostrato di non aver capito ancora bene che il problema è lui, e che è lui che deve farsi da parte prima che inizi qualsiasi possibile discussione. Per non parlare di Berlusconi, sempre più travolto dallo scandalo di Ruby Rubacuori, una prostituta minorenne pagata per le sue prestazioni insieme a molte altre. Secondo i magistrati, le serate organizzate ad Arcore erano "espressione di un collaudato sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento del piacere sessuale di Silvio Berlusconi". L'imputato, inoltre, come è sua abitudine ha messo mano al portafoglio e "ha preso a remunerare gran parte dei testimoni a suo carico con 2.500 euro mensili".
Insomma, le due facce che secondo la stampa italiana avrebbero dovuto contendersi il governo sono ormai pronte per il carrello dei bolliti. E tutti quanti potrebbero risparmiarci questi inutili tormentoni su cosa farà Beppe Grillo. Stiamo sempre parlando di un comico, uno che per una risata sarebbe pronto a tutto, che si sta godendo una rivincita senza precedenti e che fino al 12 marzo, quando i suoi entreranno finalmente in Parlamento, difficilmente prenderà una posizione chiara. 
Eppure a me non sembra così difficile capire cosa voglia. Il Pd è pronto a mettere da parte le sue cariatidi, presentare qualche nome di garanzia appartenente alla propria area politica (che poi in fondo è la stessa di Grilo)  e chiedere al M5S di sostenere un pacchetto di riforme condivise? 
Tutto il resto è noia. 

1 commento:

  1. il problema non è Bersani ma coloro che hanno dato 2€ per votarlo alle primarie

    RispondiElimina