martedì 20 novembre 2012

Chi tocca Israele incappa nella censura (e nell'aggressione verbale dei fanatici religiosi)

Non importa se i missili colpiscono civili, donne e bambini. Non importa se in passato sono state usate anche armi vietate dalle convenzioni internazionali come le bombe al fosforo. E' del tutto irrilevante la abituale sproporzione fra azione e reazione, nè che questo avvenga sistematicamente a ridosso delle elezioni in Israele, con la destra che alza sempre il tiro per solleticare i guerrafondai e vincere. Chi si azzarda a criticare lo stato ebraico incappa nella censura, nell'accusa di antisemitismo e nell'aggressione verbale di insospettabili fanatici religiosi. 
E' successo a Piergiorgio Odifreddi, che per aver scritto alcune cose ovvie, come per esempio che "in questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine", citando ad esempio quanto accadde fra il 2008  e il 2009 con l'operazione Piombo Fuso, quando morirono ''almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine'', si è visto cancellare il post dalla solerte redazione di Repubblica
Succede a chiunque osi esprimere il benché minimo dubbio di fronte alle immagini dei bambini uccisi e delle bombe che piovono a grappolo sui palazzi e per le strade di Gaza: persone insospettabili e magari sinceramente democratiche che per mera appartenenza religiosa alla fede ebraica sono disposte a giustificare tutto, definendo le vittime civili "irrisorie dal punto di vista percentuale", girando e rigirando a proprio favore le decisioni dell'Onu e approfittando del fatto che i veti degli Stati Uniti hanno sempre impedito una presa di posizione che non lasciasse adito a dubbi. 
A Roma accade addirittura che all'interno del ghetto girino delle ronde che minacciano i manifestanti di sinistra, solo perché durante il corteo studentesco del 14 novembre scorso qualche ragazzo ha fischiato passando davanti alla Sinagoga e ha gridato "Palestina libera", e che solo per questo la comunità ebraica ha chiesto che vengano vietate le manifestazioni (!). 
Quando trasforma normali cittadini in cinici e spietati sanguinari, la religione (ogni religione) si conferma per quello che é: l'esaltazione dei peggiori istinti umani. Cosa abbia a che fare un ebreo italiano o newyorchese con criminali di guerra come Netanyahu o Sharon è veramente difficile da capire.

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