lunedì 11 giugno 2012

"Panem et circenses", Napolitano cerca di rifarsi un'immagine con la Nazionale

Travolto dall'ondata di malcontento in un paese ormai alla canna del gas, dopo aver messo in piedi il governo dei peggiori tecnici della storia, il presidente Giorgio Napolitano, che ormai becca fischi a destra e a manca come il Berlusconi dei tempi peggiori (e come il suo amico Craxi davanti all'hotel Raphael), ha cercato gloria altrove. 
Ricordandosi probabilmente di quando sei anni fa si ritrovò appena eletto (diciamo nominato dai partiti) a festeggiare la vittoria degli azzurri al Mondiale in Germania, insieme alla indimenticabile ballerina del Billionaire e ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri (che negli spogliatoi fu accolta dal celeberrimo coro: "Faccela vedè, faccela toccà"), il capo dello Stato deve aver pensato che gli Europei fossero una nuova occasione per distogliere l'attenzione dalla catastrofe nella quale ci stiamo lentamente cacciando. 
E così, in compagnia della moglie, si è presentato a Danzica per assistere al debutto dell'Italia con la Spagna, costringendo l'intera stampa italiana a una serie di marchette epocali. I cronisti sbrodolavano parole di giubilo per la vicinanza dell'ex stalinista (ora pentito) alla Nazionale dei miliardari travolti dagli scandali e oggi i giornali sono pieni di articolesse che ci raccontano di come Napolitano sia sceso negli spogliatoi per congratularsi con gli azzurri e abbracciare Buffon (che, lo dico da juventino, andrebbe preso a calci nel culo per quello che ha detto e si è scoperto su di lui negli ultimi giorni e che ieri ha giocato una partita assolutamente normale, con una buona parata e un paio di uscite da pollo, una delle quali ci è costata il gol). 
La commediola allestita per l'occasione, non ci crederete, secondo il nostro illustre primo cittadino aveva anche una valenza sociale. "La crisi economica e finanziaria è una cosa, e il calcio è un'altra: ma vincere incoraggia i Paesi nei momenti di difficoltà", ha detto il nostro grande pensatore, l'illuminato della politica, l'uomo a cui dobbiamo le leggi ad personam per Berlusconi (qualcuna per fortuna bloccata dalla Corte Costituzionale), il rinvio del voto di fiducia contro il re del bunga-bunga quando uscirono i finiani, che ha consentito al Caimano la compravendita dei deputati per tirare avanti un altro tragico anno, l'imposizione del governo dei tecnici, che stanno facendo danni su danni e sono capaci solo di parlare a vanvera e, dulcis in fundo, le ultime nomine al confine fra la vergogna e il ridicolo, avvenute alla Rai, all'Agcom e all'authority per la privacy. 
Un quotidiano sportivo ha titolato oggi un editoriale "Sogniamo con il Presidente". Più che altro affondiamo, mentre il Presidente va allo stadio a divertirsi. Quanto ci è costata la gita? Si ripeterà anche per le prossime partite dell'Italia? 
Speriamo almeno che non porti sfiga.

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