lunedì 7 maggio 2012

Partiti in caduta libera, festeggia solo Grillo

Con la faccia di bronzo che ormai abbiamo imparato a riconoscere, il presidente Mario Monti ieri ha salutato la vittoria di Francois Hollande in Francia, augurandosi "un'Unione sempre piu' efficace e orientata alla crescita", proprio lui che un euro per la crescita non ce lo metterebbe neanche sotto minaccia armata. Chissà che cosa penserà oggi, dopo i risultati delle amministrative, che vedono, lenta ma inesorabile, la caduta dei partiti che ancora sostengono il suo governo di tecnici. 
Se il Pdl sparisce decisamente dalla circolazione, con percentuali attorno al 5%, mentre il suo padre padrone Silvio Berlusconi preferisce giustamente festeggiare in Russia l'amico Putin, il Pd di sicuro non ha molto da ridere, visto che a Genova vincerà Marco Doria (candidato di Vendola che alle primarie ha sconfitto il precedente sindaco del partito di Bersani, Marta Vincenzi, che non la prese proprio sportivamente all'epoca mettendosi a insultare perfino il povero don Gallo) e che a Palermo il suo candidato, Fabrizio Ferrandelli, è stato asfaltato da Leoluca Orlando. A Parma, dove dopo anni di disastrosa amministrazione di centrodestra avrebbe vinto anche Topo Gigio, il candidato del Pd Vincenzo Bernazzoli (ex Margherita) andrà al ballottaggio con il carneade del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti, che ha sfiorato il 20% dei consensi e rischia seriamente di vincere. 
La sinistra non ha approfittato neanche degli scandali della Lega, che a Verona ha imposto al primo turno Flavio Tosi, presentatosi come "avversario" di Bossi e della sua famiglia di approfittatori. Ennesima conferma del fatto che il Partito Democratico vince solo quando il candidato non è uscito dalle stanze della sua segreteria e - per come la vedo modestamente io - anche l'ennesima conferma che il Terzo Polo del partito dei carini (Casini, Fini e Rutelli) vale davvero poco.
Di fronte all'affermazione delle liste di Beppe Grillo un po' ovunque, poi, l'imbarazzo è palpabile. Dopo la telefonata di Monti ad Hollande li vedi tutti biascicare la parola "crescita", tipo mantra ayurvedico. 
Quella che si impone, in Europa come da noi, è una "visione" di sinistra (e non potrebbe essere altrrimenti viste le diseguaglianze sociali inferte dai piani di risanamento imposti dalle banche). Ma qui un partito di sinistra attrezzato per governare il paese non c'è: quando si impone è perché ce lo trascinano per i capelli i suoi poveri elettori. 

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