giovedì 15 marzo 2012

Le agghiaccianti barzellette del banchiere del papa, che preferisce Hitler a Keynes

A che serve rimpiangere il nostro guitto migliore, il mitico Silvio, quando in giro c'è gente che del grottesco ha fatto la sua ragion d'essere? Guardare un po' Ettore Gotti Tedeschi, il banchiere del papa, presidente dello Ior e per questo da mesi indagato per questioni di riciclaggio di denaro sporco. Si spaccia per un economista e in passato ha fatto ridere parecchie platee di avanspettacolo sostenendo che la crescita economica di un paese è legata alla sua crescita demografica. Un modello importato direttamente dal Medioevo. 
Stavolta però si è davvero superato. 
Alla presentazione del libro di Giulio Tremonti (altro genio dell'economia) alla Pontificia università lateranense (poi dice che uno vuole togliere i soldi agli istituti cattolici), ha raccontato una storiella sul rapporto fra guerra e piena occupazione.  Protagonisti l'economista britannico John Maynard Keynes e Adolf Hitler, che secondo Gotti Tedeschi, un po' debole in storia, sono morti a distanza di una settimana l'uno dall'altro (in realtà Keynes è morto un anno dopo). 
Guardate il video, perché merita. 
Incespicando nelle parole e dimenticandosi pure chi è San Pietro (manco le basi del mestiere, direbbe Mario Brega), il simpatico ometto racconta che mentre Keynes si vanta di aver salvato il capitalismo, il fuhrer può vantarsi di aver salvato l'occupazione, avendo impiegato sei milioni di persone al fronte e sei milioni a fabbricare cannoni. Tremonti resta di sasso e lui invece insiste, dice che è la storia e che la guerra ha sempre un impatto sull'economia.
Non si capisce bene se il pazzo stia lì a sostenere che la piena occupazione è possibile solo fabbricando cannoni e invadendo la Polonia. Si comprende perfettamente invece che da buon cattolico liberista e conservatore a Keynes preferisce Hitler. E mentre lo dice, vicino a lui, ammirate il prete ciccione che annuisce convinto. 
Questo è l'uomo che dovrebbe ridare un'immagine positiva all'Istituto vaticano in passato coinvolto e travolto (per salvarlo il papa polacco dovette convocare un Giubileo straordinario) da scandali e corruzione. 
Complimenti per la scelta.
 

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