venerdì 18 novembre 2011

Settimana da paura per il Cavaliere, niente più legittimi impedimenti mentre riprendono tutti i processi

Se le cose sono cambiate per davvero lo scopriremo la prossima settimana, quando riprenderanno quasi in contemporanea tutti i processi a carico del Cavalier Banana. Sfrattato da Palazzo Chigi e ormai privo della scusa del legittimo impedimento, Silvio Berlusconi dovrà affrontare un bel po' di grane ancora irrisolte, alcune delle quali rischiano seriamente di sporcargli la fedina penale. Il primo appuntamento è fissato per lunedì pomeriggio per l'udienza del processo sui diritti televisivi: il Caimano deve rispondere di frode fiscale, ma sul banco degli imputati c'è anche il fido Fedele Confaloneri e alcuni ex-dirigenti di Mediaset accusati di aver gonfiato i prezzi dei diritti televisivi acquistati dalle major statunitensi per creare fondi neri, evadere il fisco italiano a avere denaro contante per pagare mazzette qua e là.  La mattina inizierà invece il  processo "Ruby-bis", quello contro Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, accusati di aver favorito e indotto alla prostituzione 32 ragazze maggiorenni e due minorenni (tra cui la stessa Ruby Rubacuori). Stiamo parlando dei festini a luci rosse organizzati ad Arcore, e per B., accusato di concussione e prostituzione minorile (robette così), il processo con rito abbreviato riprenderà mercoledì. 
La grana più seria resta il caso Mills, ormai arrivato alle battute finali. La procura di Milano accusa Berlusconi di aver corrotto con una bustarella da 600 mila dollari l'avvocato britannico David Mills, già condannato per la stessa vicenda a 4 anni e 6 mesi in primo grado, con sentenza confermata in Appello, ma poi salvato dalla Cassazione che ha dichiarato il reato prescritto riconoscendo tuttavia la validità dell'impianto accusatorio. Il processo a B. riprenderà il 28 novembre e la sentenza potrebbe arrivare già a metà gennaio, giusto in tempo per evitare la prescrizione del reato. Infine, il 5 dicembre, sapremo se l'ex premier verrà rinviato a giudizio anche per la vicenda dell'intercettazione tra Giovanni Consorte e quel gran genio dell'amico Piero Fassino (''Allora, abbiamo una banca?'') pubblicata sulla prima pagina del Giornale a fine 2005 prima della trascrizione agli atti e probabilmente costata al centrosinistra la risicatissima vittoria nel 2006, dopo che i sondaggi avevano previsto un largo vantaggio.
Una raffica da paura, senza neanche più la tattica del rinvio da spendere. Berlusconi potrà anche decidere di non presentarsi in aula, ma a questo giro faranno a meno di lui. Resta sempre da verificare cosa potrebbe fare il nuovo ministro dell'Interno, il prefetto in pensione Anna Maria Cancellieri, non esattamente una persona per la quale mettere mano sul fuoco. Un bel lodo?

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