lunedì 4 aprile 2011

Dopo Maciste contro Zorro, sugli schermi Giovanardi contro i Metallica

Per chi ha nostalgia di quelle pellicole da cinema parrocchiale di serie Z, dagli improbabili titoli di "Maciste contro Zorro", o "Ercole sfida Godzilla", consigliamo una breve chicca revival, dal titolo "Giovanardi e la Mussolini contro i Metallica". 
La storia è questa. L'AgenParl pubblica un servizio sul nuovo libro di Klaus Davi, "Porca Italia – Cosa dicono (e pensano) di noi nel mondo", nel quale compaiono i giudizi poco lusinghieri di alcune rockstar nei confronti del capocomico nazionale, Silvio Berlusconi. "Quell’uomo è pericoloso, ha troppo potere. Mi spaventa che Berlusconi possa allo stesso tempo possedere i media e guidare il Paese”, avrebbe detto il chitarrista dei Metallica, Kirk Hammett. “Berlusconi è un personaggio bizzarro. Trovo molto strano che uno come lui possa essere un leader politico. All’estero dicono tutti la stessa cosa: nessuno può credere che sia davvero lui il premier”, è stato il commento del leader dei Muse, Matt Bellamy. Due dichiarazioni fin troppo diplomatiche nei confronti di un paese così ridicolo agli occhi di tutti.
Ma naturalmente c'è chi ha preso subito d'aceto. Prima fra tutte, la nipote del duce Alessandra Mussolini (lei sì che incarna i valori nazionali della dittatura alla amatriciana), la quale è scesa direttamente alle minacce. "Noto dalle biografie di questi signori che hanno per loro ammissione fatto uso di droghe di tutti i generi. Potrei dire anch’io che i Paesi dove esiste il consumo libero della droga non siano Paesi democratici”. E annuncia: “Il 6 luglio sarò a Milano a fargli l’antidoping!”. Mentre l'idea della Mussolini che cerca di strappare qualche capello ai Metallica ci fa un sacco ridere (perché non vogliamo immaginarla alle prese con i contenitori per le urine) e speriamo davvero che si realizzi, qualcuno le faccia notare che gli Usa, da dove proviene la band, sono uno dei paesi maggiormente proibizionisti fra quelli "democratici".
Ma la ducia non resta sola. 
Quando sente puzza di giovani sballati arriva sempre lui, l'eroe della borghesia benpensante, il fustigatore del popolo delle discoteche, il talebano delle leggi antidroga, il sempre poco lucido Carlo Giovanardi, il quale fa addirittura un comunicato ufficiale con tanto di timbro di Palazzo Chigi. "Queste rockstar insultano il premier Berlusconi semplicemente perché riecheggiano e danno voce a quanti nel nostro Paese passano il loro tempo a denigrare il proprio premier e di conseguenza il loro Paese'', scrive sfidando la sintassi il nostro sottosegretario preferito. ''Criticano tanto Berlusconi, poi quando vengono in Italia scoprono che la nostra è una delle democrazie più evolute, con una situazione economica molto meno difficile rispetto ad altre economie, con cittadini assolutamente dotati di autorità democratica e per nulla plagiati da un presunto dittatore. Mi ricordano un po' quei giornalisti scrittori e attori radical-chic di sinistra che parlano così male di Berlusconi e dell'Italia, salvo poi arricchirsi grazie a questo antiberlusconismo salottiero''.
Diavoli di rockettari che non sono altro. Decine di milioni di dischi venduti in tutto il mondo e poi si arricchiscono con l'antiberlusconismo. I soliti capelloni drogati. 

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