lunedì 3 gennaio 2011

"Gott Mit Uns". L'arcivescovo militare paragona i soldati in Afghanistan a Gesù. Anche lui andava in giro armato e a bordo di mezzi corazzati?

"Molti chiedono perché ci ostiniamo ad esporci in terre così pericolose, ma allora non si potrebbe rimproverare anche a Gesù di aver cercato la morte, affrontando deliberatamente coloro che avevano il potere di condannarlo? Perché non fuggire? Gesù non ha cercato la morte, non ha però neppure voluto sfuggirla, perchè giudicava che la fedeltà ai suoi impegni fosse più importante della paura di morire".
Sono state le parole dell'arcivescovo militare Vincenzo Pelvi, durante la messa in onore dell'ultimo soldato italiano caduto in Afghanistan, la più lunga e inutile delle guerre combattute dal nostro paese, per giunta per conto terzi. E francamente hanno dell'incredibile, perché giustificano una autentica follia di violenza e sono intrinsecamente delle vere e proprie bestemmie. Non so a voi, ma a me non risulta che Gesù andasse in giro a predicare la pace armato fino ai denti e a bordo di mezzi corazzati. 
Possiamo discutere per ore sull'opportunità o meno di inviare i nostri soldati laggiù, ma per favore facciamola finita con la missione di pace, che è roba buona per i poveri di spirito. L'esercito italiano non è Emergency e i nostri interessi laggiù sono puramente economici.

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