lunedì 3 gennaio 2011

Anche il Giornale ha il suo "mostro" da beatificare. Il killer del Circeo ha scoperto Gesù.

Chissà se sulla scelta avrà influito il caso Battisti, con quegli odiosi dell'intellighenzia di sinistra che hanno festeggiato la decisione del compagno Lula facendo vedere i sorci verdi alla nostra maggioranza di governo. Ma oggi Il Giornale ha deciso di dedicare ben un'intera pagina ad un altro protagonista degli anni settanta, Angelo Izzo, uno dei killer del Circeo, omicida seriale che ha colpito ancora, dopo molti anni, quando gli era stata concessa la libertà vigilata.
Bene, non ci crederete, ma come nelle favole il "mostro" ha scoperto Gesù. A rivelarcelo è la moglie del serial-killer, Antonella Papi, una pazza totale che ha sposato Izzo in carcere, con una scelta che invece, secondo il quotidiano del fratello meno furbo di Berlusconi, "merita rispetto".
Ebbene la signora ci informa che "Angelo prega spesso" e che "non ama gli uomini di chiesa, ma ha uno spiccato senso della spiritualità. Crede nella giustizia di Dio, non in quella degli uomini". Non solo, ma il povero Angelo sarebbe stato vittima dei soliti komunisti, che "
hanno trovato in Izzo il perfetto capro espiatorio, il simbolo del male che ovviamente doveva essere incarnato da un uomo di destra. Peccato che nessuno abbia indagato negli ambienti della sinistra. Se lo avessero fatto oggi, forse, Angelo non sarebbe in cella".Davvero commovente, al punto che Il Giornale decide di parlare anche della morte del figlio della signora, nipote di Amintore Fanfani, che secondo la Papi sarebbe stato vittima di chissà quale complotto. In realtà il povero Jacopo si è schiantato come altri diciassettenni dell'epoca a bordo di una micro-car con la quale è uscito di strada e l'incidente non pare avere molto di misterioso.
Quanto a Izzo, il quotidiano decide anche di pubblicare una sua lettera alla moglie, intitolata "Cara Donatella, ho scoperto che Gesù è dentro di me", nel quale l'omicida dimostra tutta la sua follia, parlando di fede in dio e paragonandola a quella delle Waffen SS che "si immolavano sul fronte russo portando scritto sul cinturone 'Dio è con noi' e avevano come motto una frase che io credo sia la stella polare della vita di un uomo degno di essere un uomo: il mio onore si chiama fedeltà".
Gesù è dentro di lui. Speriamo che non escano insieme.

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